Il piano di “Riqualificazione della viabilità principale del centro storico di Rieti”, finanziato da fondi comunitari (FESR), è stato redatto in forma di Piano Locale Urbano di Sviluppo (PLUS) denominato “Fare centro – Fare città” e racchiude la “strategia” di recupero dell’acropoli reatina. Il piano delinea le soluzioni da intraprendere per riqualificare l’area mediante singoli interventi strategicamente connessi. E’ costituito da cinque differenti ambiti: Sistema di riconnessione altimetrica tra piazza C. Battisti e via San Pietro Martire; Sistema delle piazze centrali: piazza Vittorio Emanuele II°, piazza C. Battisti; Dorsale della via Cintia e Largo Mariano Vittori; riqualificazione di piazza S. Rufo; Sistema viario circostante il complesso museale dell’ex Convento di S. Lucia con la sua corte interna.La riqualificazione degli ambiti urbani coperti dalle previsioni dal programma di riqualificazione è motivato sostanzialmente dall’obiettivo dell’allontanamento del traffico veicolare dalle zone centrali della Città e alla pedonalizzazione di sempre più vaste aree del Centro Storico. Il risultato generale che l’intervento si propone di ottenere è la riconquista della qualità spaziale e percettiva di luoghi che progressivamente l’hanno perduta a favore del primato dei soli aspetti funzionali.L’approccio progettuale si basa sulla ricostruzione delle relazioni percettive quanto più vicine alle originarie, attraverso l’eliminazione di tutti quegli elementi costruiti che “inquinano” visuali e prospettive (marciapiedi in rilevato, pedane, corsie, etc.) portando i piani di pavimentazione direttamente sui ridossi delle quinte edilizie dei palazzi, con l’effetto di esaltarne le singole presenze e di ricostituire, attraverso le superfici di base, un valido sistema di relazioni tra lo spazio costruito e quello aperto.Gli ambiti, invece, che hanno subito nel corso del processo di stratificazione della Città, “manomissioni” tali da non consentire alcuna possibile ricostituzione dei rapporti spaziali originari, vengono affrontati misurando l’approccio in funzione del senso attuale del singolo luogo e del carattere che storicamente aveva.La Piazza C. Battisti, i suoi rapporti con gli adiacenti giardini, e il nuovo sistema altimetrico di riconnessione con il sottostante ambito urbano, impongono una particolare attenzione compositiva dovendo, in forza del carattere ormai destrutturato dello spazio in questione trasformato in un parcheggio, risolvere problematiche proprie di una completa rilettura dei luoghi, comprensiva delle vecchie costruzioni demolite che vi insistevano.Per ciò che riguarda la costruzione dell’immagine delle superfici, sia misto veicolare/pedonale sia esclusivamente pedonale, il progetto impiega apparecchi di pavimentazione in lapideo, realizzati con formati di varie dimensioni ma con prevalenza di grandi lastre, a memoria di quelle storiche che hanno caratterizzato i connettivi della Città fino intorno al 1930, con l’obiettivo di restituire un’identità propria all’elemento pavimentazione, che era scomparso, a partire da tale periodo, con l’impiego indistinto del porfido in cubetti.
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