L’insediamento industriale degli ex stabilimenti elettrochimici di Papigno ha subito nel corso degli anni numerose modifiche, testimoniate dalla compresenza di edifici con caratteristiche molto diverse tra loro. Lo stato di fatto è caratterizzato da edifici di valore e altri minori, superfetazioni ed aggiunte succedutesi negli anni, apparendo come un agglomerato di fabbricati disordinato, disarmonico, non congruente, difficilmente leggibile, e chiuso rispetto al contesto.Il progetto prevede un ampio programma di demolizioni, utilizzate per valorizzare gli edifici di pregio, mettere in sicurezza l’area, ridare coerenza al sito, aprire nuove visuali e nuovi spazi aperti per attività all’aperto, liberare il fiume dal costruito. Nell’area dell’intervento individuata dal bando vengono recuperati e riqualificati esclusivamente gli edifici considerati più importanti: l’ex magazzino della calciocianamide da una parte del fiume, e i due volumi con tetto a volta dall’altra parte. Gli altri edifici vengono smantellati in tutto o in parte. Nel caso del “Telfer”, la struttura metallica che unisce le due sponde del fiume, si tiene conto della demolizione programmata dall’amministrazione per motivi di sicurezza, proponendone la ricostruzione invariata e l’utilizzo come passerella. I grandi capannoni con struttura metallica nel lato sud del fiume vengono smantellati per ottenere gli spazi per un grande parco e dare respiro al fiume e alle attività sportive che qui si svolgono; viene lasciata parte della carpenteria metallica di questi edifici per la caratterizzazione di questi spazi all’aperto, come elementi scultorei nel verde. Gli altri edifici di servizio o annessi a questi più importanti verranno eliminati.Le scelte funzionali si basano sulla visione progettuale che vuole realizzare un luogo che sfrutti il rilevante afflusso turistico verso la Cascata delle Marmore ed esalti la caratterizzazione sportiva e naturale delle attività che qui si svolgono, aumentandone le capacità attrattive.
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Disegni
credits
Fabio Pitoni, Mauro Marchetti, Alessandro Capati, Luca Rosati