Il convento di San Nicola, ubicato a mezza costa sulla montagna sovrastante Scandriglia ad un altitudine di 650 metri, oggi abbandonato, fu fabbricato nel 1530 dall’ordine francescano minore cappuccino, sulla omonima chiesa medievale costruita verso il XIII secolo.Lo stato di conservazione delle strutture murarie del convento è da ritenersi in alcune parti accettabile, in altre a livello di rovina, presentando elementi di forte degrado sul lato Sud, dove evidenti sono i segni di alcuni crolli, anche recenti.Anche la distribuzione interna dei locali è il risultato di interventi successivi, dettati dalle diverse esigenze di utilizzazione manifestatesi nel tempo.I punti chiave della strategia di recupero sono sinteticamente:l’identificazione di una strategia per la ricostruzione delle parti crollate;la razionalizzazione della distribuzione interna e dei collegamenti verticali e quindi una migliore utilizzazione degli spazi;la sistemazione degli spazi esterni come spazi accessori dell’edificio;ricerca di una nuova identità funzionale dell’edificio.La modalità di intervento prescelta è quella di legare i vari frammenti murari esistenti in pietra tra di loro mediante una nuova muratura composta da mattoni a pasta chiara, cromaticamente rivolti alla pietra preesistente, sottili, legati con calce idraulica, adatti per innestarsi nelle murature in pietra e nello stesso tempo differenziarsi nella lettura della stratigrafia storica.Il risultato volumetrico finale sarà congruo a quello originale.Le copertura saranno ripristinate nel tradizionale manto in coppi, tranne che nel volume nel lato ovest della corte, oggi completamente distrutto, che sarà riportato alle volumetrie storiche e ricoperto con lastre in piombo.Elemento importante del progetto di recupero è la riqualificazione del chiostro: ne verrà ripristinata la quota altimetrica originaria con un abbassamento di 35 cm rispetto all’attuale; è prevista inoltre la pavimentazione perimetrale con ciottolato e liste di pietra, mentre nella parte centrale verrà realizzata una aiuola erbosa che ospiterà un grand e albero e due siepi modellate.Sul lato Sud-Est, utilizzando materiale di “spolio”, sarà poi ricostruita una fontana.In queste parti sarà particolarmente evidente la metodologia di stratificazione muraria dove i nuovi apparati, ripercorrendo i profili planimetrici originari, si intrecceranno con le pietre originarie a costituire un nuovo originale paramento integrato in cui si rifletteranno storia e struttura.
Galleria
disegni
credits
Fabio Pitoni, Alessandro Capati, Andrea Paolini, Mauro Marchetti