Il Teatro Verdi di Terni nel corso della sua storia ha subito molti cambiamenti che ne hanno caratterizzato una stratificazione di sistemi differenti, e le cicatrici che la sua struttura rappresenta lo confermano. Ha quindi profonde motivazioni un approccio progettuale che cerchi di materializzarne la storia. Il nostro, parte dall’esigenza di non interromperne il corso. Mantenendo quindi la tipologia della sala, che testimonia la ricostruzione del ’47 dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, il progetto cerca di inserirsi in questa lunga stratificazione proponendo l’inserimento di una nuova “macchina sonora” all’interno della sala e la realizzazione di una torre scenica contemporanea.All’interno della sala principale la lettura della storia del teatro sarà sottolineata dalla struttura a vista in cemento realizzata nel dopoguerra, inserita nel rivestimento a pannelli lignei. Le fasce dei parapetti della galleria e dei palchetti, rivestiti in pannelli e modellati per migliorare le prestazioni acustiche, ricorderanno, nel loro andamento curvo, la spazialità del precedente teatro all’italiana.A completare la proposta progettuale il posizionamento della sala del ridotto nell’interrato della nuova torre scenica, condizione questa essenziale per il mantenimento dello storico asse pronao-platea-palcoscenico. Compreso nell’andamento curvilineo del rivestimento di facciata della torre, elemento di comunicazione del Teatro con Largo S.Agape, che acquista in questo modo un nuovo significato urbano, è ricavato un piccolo spazio museale e i servizi principali.
Fabio Pitoni, Luca Rosati, Alessandro Bini, Manuela Gualtieri, Pietro Lupi, PR.a.it, Francesco Fioretti, Sebastian Pitoni